• L2Glossario in corso di costruzione
    • abilità integrateÈ un aspetto fondamentale della metodologia comunicativa. Tradizionalmente, le quattro abilità linguistiche sono isolate e insegnate in sequenza (ad esempio, nel metodo audiolinguale si segue la successione ascolto – parlato – lettura – scrittura). La metodologia comunicativa si sforza di replicare l’uso autentico della lingua e propone attività che esercitano le abilità in maniera integrata, non secondo una formula fissa, ma come richiesto da specifici compiti comunicativi – ad esempio, ascolto e scrittura sono integrate in un’attività in cui i discenti simulano di partecipare ad una conferenza, ascoltano il relatore e prendono appunti per poi stendere una relazione.
      • abilità linguistichetradizionalmente, si distinguono quattro abilità: ascoltare, leggere, parlare e scrivere. A loro volta queste abilità si distinguono sulla base del mezzo (ricettivo: leggere e ascoltare; produttivo: parlare e scrivere) e del canale (audio: ascoltare e parlare o visivo: leggere e scrivere). Nel Quadro comune europeo di riferimento (Framework 2001 - vedi) alle tradizionali quattro abilità si sostituisce il concetto di attività linguistico-comunicativa (vedi), che tiene conto del fatto che lettura, ascolto, scrittura e parlato non sono usi linguistici astratti ma avvengono sempre in un contesto preciso e consentono l’esecuzione di uno specifico compito comunicativo (ad esempio, ascoltare ciò che dice un insegnante durante una lezione è un’attività molto diversa dall’ascoltare un giornale radio).
    • abilità produttiveSono le abilità che riguardano la produzione di lingua (parlato e scrittura).
    • competenze comunicativeL’insieme delle conoscenze possedute dal parlante per un uso della lingua efficace ed appropriato al contesto sociale. L’origine del termine ‘competenza comunicativa’ viene fatta risalire al sociolinguista ed etnografo americano Dell Hymes, che in un articolo del 1970 definisce la competenza comunicativa come la conoscenza di ciò che è formalmente possibile nella lingua, realizzabile da un punto di vista psicolinguistico, appropriato al contesto e effettivamente attestato. Negli ultimi trenta anni sono stati proposti diversi modelli e tassonomie di competenza comunicativa. Si tende ad individuare una serie di sottocompetenze in cui si articola la competenza comunicativa: competenza linguistica, competenza sociolinguistica, competenza pragmatica, competenza paralinguistica e competenza extralinguistica (cinesica, prossemica e oggettuale)
      • Competenza linguisticaLa conoscenza degli aspetti formali della lingua – nel Quadro comune europeo di riferimento (Framework 2001 - vedi) si suddivide in competenza lessicale, grammaticale, semantica, fonologica, ortografica e ortoepica (vedi).
        • Competenza lessicaleLa capacità di usare il lessico di una lingua.
        • Competenza grammaticaleLa capacità di usare elementi, categorie, classi, strutture etc. grammaticali di una lingua.
        • Competenza semantica“riguarda la consapevolezza e il controllo che l’apprendente ha sull’organizzazione del significato” (QCE, 142). Comprende, quindi, la capacità di riconoscere il significato e le relazioni di significato delle parole (semantica lessicale), di elementi, categorie, strutture ecc. grammaticali (semantica grammaticale) e di comprendere fenomeni come la presupposizione e l’implicazione (semantica pragmatica). Info
        • Competenza fonologicaLa capacità di percepire e produrre fonemi, accentazione delle parole, ritmo e intonazione e fenomeni di riduzione fonetica (elisione, forme forti e deboli ecc.).
        • Competenza ortografica
        • Competenza ortoepica
      • Competenza extralinguisticaÈ la capacità di utilizzare in maniera appropriata codici non verbali che si accompagnano all’atto comunicativo verbale. È possibile distinguere tra le seguenti sottocompetenze: competenza cinesica, prossemica e oggettuale (Vedi).
      • pippobla bla bla
      • pluto

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By @elioamon